Il suo nome era Vlad
ed era il terzo figlio maschio dell’omonimo governante della Valacchia. Tutta
la sua vita fu un susseguirsi di lotte per sopravvivere o per raggiungere il
potere. Fu prigioniero per anni dei Turchi ed imparò ad odiarli. Per tre volte
conquistò il trono di suo padre e per tre volte lo perse. Quando non aveva
ancora trent’anni gli accadde un evento che cambiò la sua esistenza e quella di
molte altre persone, la gran parte delle quali non ancora nate, per sempre.
Suo padre Vlad, II di
Valacchia, era Il Drago e lui per tutti fu il Figlio del Drago e con quel nome
è oggi conosciuto da tutti. Lui: Vlad III Voivoda di Valacchia, Vlad
l’Impalatore, il Figlio del Drago, il vampiro, il cui nome in lingua rumena è
Draculea, e nelle altre DRACULA!
#50
RINASCITA
ANTEFATTO
Li chiamavano la Triade e la definizione migliore per
loro era demoni ma di una classe superiore. Sebbene amassero farsi chiamare gli
Antichi Dei, in realtà non avevano nulla a che spartire con Chthon, Set, Gaea e
tutti i loro fratelli e nemmeno con la stirpe di Chthulu o di Shuma Gorath…
almeno per quel che si sapeva di loro.
La loro origine era avvolta nel mistero: si sapeva solo
che c’era stato un tempo in cui avevano dominato su questa terra e ne erano
stati scacciati ed anche che la razza demoniaca degli N’Garai era loro serva.
Non smisero mai di tentare di recuperare l’antica gloria
che reclamavano essere stata loro, ma hanno sempre fallito, trovando sulla loro
strada eroi pronti a combatterli… eroi o figure non esattamente definibili come
tali…. Come il vampiro di nome Dracula
PARTE PRIMA
IL DEMONE CHE NON CONOSCI
1.
Lo guardano
sbalorditi ma inequivocabilmente è lui, non hanno alcun dubbio. Indossa un
abito scuro di foggia ottocentesca e sulle sue spalle è drappeggiato un lungo
mantello. I suoi occhi sembrano mandare scintille il suo sguardo è fiero, la
bocca stirata in un ghigno crudele.
Non può essere, si dicono presenti,
almeno quelli che lo hanno conosciuto, ma sanno bene che la risposta è una
sola: Dracula è tornato.
-Dove sono? Che cosa mi è successo?-
La domanda
echeggia senza risposta mentre l’Ispettore Kate Fraser di Scotland Yard si
rende conto con orrore che l’essere che ha davanti è la fusione tra Frank
Drake, discendente di Dracula stesso, e il vampiro riluttante Hannibal King
operata dalla magia dell’essere demoniaco che stavano affrontando.
-Sei
davvero in forma per essere stato morto tanto a lungo, Impalatore, mi
compiaccio.- gli si rivolge, ridendo, il demone.
-Io… ti conosco?-
chiede un confuso Dracula.
-Quando c’incontrammo la prima volta occupavo una forma umana,
ma confido che tu non abbia dimenticato Y’Garon, signore della Triade.-
Y’Garon? Sì conosco
questo nome.-
Kate Fraser esce dal gruppo e urla:
-Sì, lo conosci: è
un nemico. Combattilo Dracula, combattilo con tutti noi!-
-Maria?- esclama
Dracula vedendo Kate –No… non sei la mia amata moglie… ma io ti conosco ugualmente.-
L’indecisione è fatale al rinato
vampiro: gli artigli del demone lo afferrano per il collo.
-Ora basta: mi sono divertito a farti riemergere da quei due
ignari idioti ma adesso è ora che tu e questi altri incontriate il fato che ho
preparato per voi: il vostro sangue sarà la chiave che aprirà ai miei fratelli le
porte del ritorno su questo piano di realtà e quando sarà avvenuto, questo
mondo sarà nostro ancora una volta.-
E la sua risata raggela i presenti.
Rachel Van Helsing osserva il suo
branco nutrirsi delle prede che hanno trovato. I membri della famiglia Witherby
si sono adattati rapidamente alla loro condizione di vampiri a quanto pare. L’istinto
di sopravvivenza è molto forte nei non-morti e per alcuni di loro è l’unico che
rimane. Non accadrà al suo branco finché
sarà lei a guidarli. Già adesso sta impedendo loro di assalire
indiscriminatamente chiunque: le loro prede sono quasi sempre quelli di cui non
si noterà la mancanza perché sono i reietti di una società spietata. In ogni
caso le uccisioni sono limitate al minino indispensabile seguendo la vecchia
regola di non attirare l’attenzione.
Improvvisamente Rachel alza la testa
come se avesse sentito qualcosa che altre orecchie non possono sentire.
-Lui è tornato.-
esclama
In suoi vampiri la guardano
sorpresi.
-Dobbiamo
muoverci.- ordina loro –Subito.-
-Ma loro?- Alice
Hastings indica le vittime,
-Non c’è tempo di disporre
di loro come al solito – replica lei seccamente –Qualcosa sta accadendo e temo
che non sarà nulla di buono per noi.-
La scena è sorprendente… almeno per
qualcuno: un golem, creatura dell’antica sapienza ebraica si scaglia contro un
demone per liberare dalla sua presa un vampiro.
Y’Garon lo guarda senza mostrare
alcun timore.
-Credi davvero di essere in grado di fermarmi, patetica
creatura d’argilla? La mia stirpe dominava questa palla di fango quando quella
dei tuoi creatori nemmeno esisteva.-
Una fiamma scaturisce dalle dita di
Y’Garon e nel breve volgere di un attimo avvolge il Golem consumandolo
completamente e lasciando sul pavimento solo qualche grumo di terra annerita.
Ancora una volta Y’Garon ride mentre
la pozza alle sue spalle ribolle ancora più forte.
2.
Lilith, Signora dei Vampiri in forma
di pipistrello vola più veloce che può. Deve fare presto anche se teme che non
ci sia più nulla da fare. Ha lottato duramente per conquistare quello che ha e
non lascerà che nessuno glielo porti via. Non un demone di inferni dimenticati
e men che meno suo padre.
Simon Stroud si sveglia di colpo
nella sua camera d’albergo. Si alza e si prepara metodicamente per uscire. Ha
udito il richiamo della sua padrona e non ha altra scelta se non quella di
obbedire.
Angel O’Hara guarda suo figlio Ted
mentre dorme e gli accarezza piano la testa stando bene attenta a non
svegliarlo. Non vuole lasciarlo solo ma sa di non avere altra scelta: il volere
di Lilith Dracula è la sua sola legge e mentre questa consapevolezza la
raggiunge, una lacrima riga il suo bel volto.
Si guarda un’ultima volta indietro
poi chiude la porta alle sue spalle.
3.
Il Rabbino Eshcol rabbrividisce:
aveva davvero sperato che il Golem l’antico protettore del Popolo Ebraico
potesse tener testa al demone ma invece è stato distrutto con irrisoria
facilità. Ora che si può fare? Se solo gli antichi testi avessero una risposta.
Dracula non è rimasto fermo. Può
avere i ricordi confusi, ma una cosa la sa di certo: la creatura demoniaca che
gli stringe il collo è un nemico e lui deve combatterlo se vuole sopravvivere.
Approfitta della distrazione del demone dovuta all’intervento del Golem e si
tramuta in nebbia per poi riformarsi poco lontano.
-Mi compiaccio, Signore dei Vampiri.- lo
sbeffeggia Y’Garon –Sei sempre pronto a trarre vantaggio dalle occasioni che ti si
presentano, ma hai guadagnato solo pochi minuti: presto tornerai nell’oblio da
cui ti ho tratto.-
-Questo è da
vedersi, demone.- replica, orgoglioso il vampiro -Tu parli troppo e agisci
poco.-
-Stai cercando di provocarmi, vampiro?-
E ci sto anche riuscendo, pensa
Dracula mutandosi in pipistrello ed evitando una saetta di fuoco lanciata da
Y’Garon. Che lo faccia coscientemente o meno, distrae l’attenzione del demone
da Kate Fraser permettendo alla poliziotta Scozzese di allontanarsi.
-Che possiamo
fare?- si lascia sfuggire Kate –Sembra imbattibile.-
-E più il tempo
passa e più lo diventa davvero.- sentenzia Marie Laveau e se riuscirà a
liberare i suoi fratelli, nessun potere su questa Terra potrà opporsi a loro.-
si volge verso Victoria Bentley –Sei pronta ad unire la tua magia alla mia in
un ultimo sforzo?-
La maga inglese deglutisce. Ha
paura: per quante cose abbia visto e pericoli affrontato in passato, non è
sicura di sapercela fare da sola. Se solo potesse avere al suo fianco Stephen
Strange o anche Dane Whitman. Alla fine dà l’unica risposta possibile:
-Sono pronta.-
L’auto si ferma davanti a lei e dal
lato del guidatore Simon Stroud le apre la portiera per farla salire. Senza
parlare Angel O’Hara si siede al suo fianco e quindi l’auto riparte verso
un’ignota destinazione.
Marie Laveau si rivolge a Donna
Garth:
-Ci servi anche
tu.-
-Io? Perché?-
chiede la giovane donna in tono sorpreso.
-Il tuo legame
speciale col tuo defunto padre e la tua recente trasformazione ti hanno ormai reso
sensibile alle energie arcane. Farai da tramite.-
-Aspetta!-
interviene Blade –Non mi fido di quella strega.-
-Tu non ti fidi di
nessuno, Blade.- ribatte la Regina Voodoo –Il tempo stringe, Vieni, con noi.-
Sia pure con riluttanza Donna Garth
accetta la mano tesa di Marie e la stringe mentre Victoria fa altrettanto con
l’altra.
-Sarebbe stato
meglio se anche tu fossi stata una strega ma dovrà bastare.-
Avanza tenendo strette le mani delle
altre due e grida:
-Y’Garon!-
Il demone si volta e replica:
-Chi osa?-
-Io… Marie Laveau.-
Dalle mani della strega creola si
sprigiona un’energia arcana che percorre le sue alleate che si abbattono a
terra con un grido, poi Marie si inginocchia davanti a Y’Garon e dice:
-Mi inchino al tuo
potere e mi proclamo tua serva, mio signore. Ti offro queste giovani donne come
sacrificio alla potenza tua e dei tuoi fratelli.-
-Accetto il tuo sacrificio, donna. Come premio ti sarà
concesso di vivere ed ora…- afferra le due donne a terra per il
collo e le solleva a mezz’aria -… procediamo al sacrificio finale.-
Ancora in ginocchio, Marie Laveau
sorride.
4.
C’è un momento in cui la scena
appare congelata nel tempo poi, con una velocità insospettata lo Zombie si
precipita contro Y’Garon e lo trascina a terra colpendolo ripetutamente.
-Come osi?- ruggisce il demone. –Patetica creatura di una magia
inferiore. Tu non sei nulla per me. Nulla!-
Afferra la testa di Simon Garth e la
torce come se fosse quella di una bambola di pezza. Lo Zombie cade a terra come
una marionetta a cui abbiano strappato i fili, poi accade una cosa che in altre
circostanze apparirebbe incredibile: con un suono strano la testa riprende la
sua originaria posizione e Garth si rialza abbrancando il demone e
strappandogli le braccia.
L’urlo di Y’Garon è qualcosa di
terrificante.
Dracula si ferma a riflettere. Lo
Zombie sembra aver fatto un grave danno a Y’Garon, ma è possibile che sia così
semplice? In ogni caso è il momento di attaccare.
In forma di pipistrello si precipita
contro Y’Garon e tornato in forma umana lo afferra per il collo. Y’Garon se ne
sbarazza facilmente.
-Pensavi davvero fosse così facile sconfiggermi?-
Mentre
parla le sue braccia si stanno riformando e una voce gli risponde:
-Forse no… forse
non ne siamo in grado ma ci proveremo.-
Il rabbino Eshcol avanza tenendo
sollevato un tomo. Al suo fianco Rebecca e Jason Adamson e Wayne Logan
impugnano ciascuno una Stella di David.
Eshcol grida:
-Io ti esorcizzo
demone: vattene da questo piano realtà, torna all’inferno che ti ha vomitato.-
Y’Garon scoppia in una risata.
-Rabbino, sei davvero un essere patetico. Credevi davvero che
quel tuo misero rituale potesse riuscire? Sono troppo potente per voi: non
potete fermarmi.-
Dracula guarda alle spalle del
demone e sogghigna mentre replica:
-Forse… ma io non
ne sarei così sicuro.-
Il Golem si è riformato ed ora
stringe Y’Garon in una morsa ferrea.
-Ancora tu? Peggio per te.-
Di nuovo le fiamme avvolgono il
Golem e lo consumano ma subito si riforma e avanza contro Y’Garon che di nuovo
lo incenerisce ed ancora se lo vede riformare ed avanzare.
Sta per incenerirlo di nuovo quando
sente qualcosa attraversagli la schiena, qualcosa fatto dell’unico materiale
che può davvero ferirlo: il ferro, quello della lunga lama della spada caduta a
Frank Drake ed ora impugnata da Marie Laveau.
-Con tutta la mia
devozione, mio signore.- dice, sarcastica, la strega ed affonda ancora di più
la lama.
Y’Garon non può credere a quel che
sta succedendo: il ferro gli divora le viscere e non può estrarre la spada perché
il solo toccarla gli procura un dolore atroce a cui non è abituato. Intanto lo
Zombie ed il Golem, creature che non ne vogliono sapere di restare morte, lo
colpiscono ripetutamente. È stato troppo arrogante: ha resuscitato Dracula solo
per dimostrare che poteva farlo, ha sottovalutato i suoi nemici ed ora ne sta
pagando il prezzo. Arretra mentre sente a malapena il canto del Rabbino Eshcol
e le formule che prima non avevano avuto effetto ora stanno funzionando: sta
diventando sempre più debole ed anche gli altri umani ora hanno raccolto il
loro coraggio e lo colpiscono con tutto quello che hanno, patetiche creature
che solo pochi istanti prima avrebbe potuto incenerire con uno sguardo. Avrebbe
dovuto farlo.
-NO!- urla con un ultimo disperato sforzo
allontanando i suoi nemici, ma è solo l’ultimo scatto di orgoglio.
Marie Laveau si rivolge a Blade:
-Tocca a te dargli
il colpo di grazia.-
Lui afferra l’elsa dello spadone e lo
infila più a fondo nel corpo di Y’Garon, poi spinge il demone nella pozza gorgogliante
da cui escono urla oscene e si agitano tentacoli.
C’è una specie di esplosione e poi
nulla. Il pavimento del sotterraneo è integro come se nulla ci fosse mai stato.
-Che mi venga un
colpo.- esclama l’Ispettore Constance Johanssen –Stavolta credevo che nessuno
di noi se la sarebbe cavata.-
-Essendo in sua
compagnia, ne ero convinto, anch’io.- ribatte l’ispettore Eccles, che ha
ritrovato il suo abituale sarcasmo.
-Non è ancora
finita.- interviene Marie Laveau –Il varco deve essere richiuso per sempre e
tocca a noi assicurarcene.- si rivolge a Donna Garth e Victoria Bentley –Non mi
scuserò per mie azioni. Andava fatto per far abbassare la guardia a Y’Garon e
provocare la reazione dello Zombie.-
Donna le vibra un pugno al mento.
-Nemmeno io mi
scuserò per questo.- afferma.
Bastano solo pochi minuti perché
Marie Laveau, Victoria Bentley e il Rabbino Eshcol, ciascuno a suo modo,
compiano i riti che sigilleranno per sempre il varco col mondo della Triade.
-Y’Garon proverà
sicuramente a tornare nel nostro mondo.- dice Victoria –Ma non potrà più farlo
da qui.-
-Meglio così no?-
commenta Constance Johanssen –Beh… ora che è tutto finito, mi dica Miss
Bentley, lei che è una maga esperta… le piacerebbe vedere la collezione di souvenir
magici che ho a casa mia?-
-Ispettore
Johanssen…- esclama Victoria sorpresa –Ci sta forse provando con me?-
-E che ci sarebbe
di male? Io sono di mentalità aperta, lei no?-
-Aspettate un
momento.- interviene Blade –Nella frenesia del momento ci siamo tutti
dimenticati una cosa.-
-Cosa?- chiede Kate
Fraser che teme la risposta.
-Dov’è finito
Dracula?-
Ma la domanda non ha una risposta:
il Signore dei Vampiri è semplicemente scomparso.
FINE
PRIMA PARTE
INTERLUDIO
SIGNORE DELLA MORTE… SIGNORE DELL’INFERNO
Transilvania 1459
È il
Signore dei Vampiri da poco tempo e si è guadagnato il trono nel solo modo
previsto dalla legge dei non-morti: uccidendo il precedente sovrano in un
regolare duello. Ora la sua parola è legge per ogni vampiro ma il suo regno è
solo un pallido riflesso di quello che aveva quando era vivo. Sicuramente i
Turchi stanno già complottando per mettere al suo posto sul trono di Valacchia
suo fratello minore, Radu il Bello, quello smidollato che sicuramente
consegnerà il loro paese al Sultano.
No… non lo
permetterà. Ha perso già sua moglie e suo figlio e non permetterà che gli
portino via altro. Lui è Dracula e regnare è il suo destino.
PARTE SECONDA
IL DEMONE CHE CONOSCI
1.
Regnare è
il suo destino, questo pensa Dracula mentre si aggira nel cimitero monumentale
di Highgate in preda all’inquietudine. La sua memoria è confusa per ciò che
riguarda i dettagli della sua ultima morte e del suo ritorno ma di certo sa di
aver perso i suoi luoghi di riposo per colpa dei suoi nemici. Ma se è davvero
destinato a morire ancora quando i primi raggi del sole lo bagneranno, che sia:
affronterà la sua fine con la dignità che si conviene al suo rango.
-Dracula.-
La voce
femminile lo scuote dai suoi cupi pensieri e Dracula si volta per trovarsi
davanti quella che sembra solo una giovane donna bionda che indossa un
giubbotto di pelle, un maglione girocollo, jeans e stivali. Il suo bel volto è
appena deturpato da una cicatrice sulla guancia sinistra. Dracula ricorda bene
quella cicatrice: furono dei pipistrelli sotto il suo controllo a causarla
molto tempo fa.
-Rachel Van Helsing… Dunque sei viva anche tu. Sei quindi la
signora di questo cimitero?- le si rivolge con ironia.
-Di certo non sono più la serva di nessuno, Dracula… nemmeno
la tua.- replica orgogliosamente la vampira.
-Non potevo aspettarmi di meno da te. Cosa vuoi dunque?-
-Ti serve un rifugio sicuro per il giorno ed io te ne posso
offrire uno ma sia chiaro che né io né il mio branco siamo sottomessi a te. Non
sei più il Signore dei Vampiri, Dracula e men che meno il mio.-
Dracula
riflette e poi replica:
-Accetto la tua offerta… per ora.-
Le prime
luci dell’alba illuminano una Londra ignara dei pericoli corsi. Le creature
della notte, siano esse vive, non-morte o di altro genere, si sono ritirate nei
loro giacigli ma qualcuna è ancora irrequieta.
Lilith, Signora dei Vampiri, non è una
non-morta come gli altri: può vivere alla luce del sole, non è schiava della
sete di sangue, per quanto abbia comunque bisogno del prezioso liquido vitale
per nutrirsi, ed è immune a quasi tutte le tradizionali debolezze dei vampiri.
Si potrebbe pensare che abbia poco di cui preoccuparsi mentre osserva il mare
dalla scogliera dietro la sua dimora, ma così dove non è: qualcosa la inquieta
profondamente.
Suo padre è tornato, lo sa, lo sente.
La stessa maledizione che ha fatto di lei una vampira ha forgiato un legame
indissolubile con il genitore che un tempo la ripudiò. Il loro scontro vecchio
di cinque secoli sta per ricominciare ma stavolta lei è ancora più motivata: il
trono dei vampiri è suo e non lo cederà a nessun costo.
Lo stesso sole illumina una stanza da
letto dove la bionda Donna Garth ed il nero noto solo come Blade si risvegliano
dopo un meritato riposo seguito ai convulsi fatti della giornata precedente.
-Devo partire.- dice Donna –A New Orleans devo occuparmi di
alcuni affari e poi Marie Laveau sostiene che devo andare con lei a Haiti
perché solo lì potrò essere sicura di essermi liberata di ciò che mi trasforma
in un ragno gigante.-
-E tu ti fidi di quella strega?- ribatte Blade –Hai visto
come ti ha usato per ingannare quel demone. Cercherà di usarti, me lo sento.-
-Non posso farne a meno, Blade. Ho paura che anche dopo la
scomparsa di Y’Garon la trasformazione possa avvenire di nuovo.- gli stringe la
mano –Se hai paura per me, allora vieni anche tu.-
-C’è questa faccenda del ritorno di Dracula. Frank Drake e
Hannibal King sono stati miei compagni d’avventura. Dovrei fare qualcosa per
riportarli indietro da dovunque siano finiti… Dio quanto odio la magia.-
-Capisco. La lealtà è importante.-
Già, pensa
Blade, ma a chi è più importante che vada la sua lealtà? Deve deciderlo in
fretta.
2.
Il luogo è un ufficio nel quartier
generale della Polizia Metropolitana della Grande Londra, meglio conosciuta
universalmente come Scotland Yard, e precisamente quello del Sovrintendente
Albert Eccles, capo della sezione Crimini Insoliti, e con lui ci sono
l’Ispettore George Chelm e l’Ispettore Katherine Fraser della Squadra
Antivampiro, l’Ispettore Constance Johanssen della Squadra Magia e Occulto ed
una giovane donna dai capelli bruni e gli occhi azzurri che indossa una blusa
rossa senza maniche ed una gonna blu che arriva appena sopra il ginocchio.
-Ho appena ricevuto l’autorizzazione dai piani alti.- dice
Eccles –Sarà costituita una squadra speciale per la caccia a Dracula il cui
obiettivo sarà catturarlo ed invertire l’incantesimo che lo ha fatto ritornare
riportando indietro Frank Drake e Hannibal King. L’Ispettore Fraser dirigerà
l’unità e farà rapporto all’Ispettore Chelm. Dell’unità faranno parte anche l’Ispettore
Johanssen e Miss Bentley in qualità di consulente.-
-Per un giusto onorario.- si schermisce la giovane maga.
-Mi piace l’idea di una squadra di sole donne.- commenta
Constance Johanssen, Possiamo farci chiamare le George’s Angels?-
-No.- è la secca risposta di Eccles –Ora mettetevi al
lavoro.-
Non appena
sono uscite dall’ufficio di Eccles. Constance si rivolge a Kate Fraser:
-D’accordo, biondina, visto che il capo sei tu, che idee hai
per trovare il conte bel tenebroso?-
-Al momento nessuna.- ammette Kate –Ma se ho ragione, non
sarà necessario cercarlo: verrà lui da noi.-
-E perché dovrebbe?- chiede Victoria.
-In parole povere, perché è ossessionato da me.-
-Beh, almeno non si può dire che non abbia buon gusto in
fatto di donne.- commenta la Johanssen.
Kate le
scocca un’occhiataccia e continua:
-A quanto pare assomiglio molto alla sua seconda moglie
Maria, l’antenata diretta di Frank Drake, e non escludo di esserne una
reincarnazione o qualcosa di simile. Sta di fatto che lui ha più volte cercato
di convincermi ad unirmi a lui e sono pronta a scommettere che anche in questa
incarnazione ci proverà.-
-In parole povere…- interviene Victoria -… vuol fare da
esca.-
-Se avete idee migliori, sono pronta ad ascoltarle.-
Il silenzio
che segue è decisamente eloquente.
Nell’atrio
di Villa Harker un po’ di gente si prepara a partire.
-Sono… sono contenta che verrai con me Blade.- sta dicendo
Donna Garth.
-Te l’ho già detto: non mi va di lasciarti sola con lei.-
indica Marie Laveau che gli scocca un sorriso malizioso –Qui dovranno cavarsela
senza di me per un po’.-
Rebecca
Adamson si avvicina a Donna assieme a Wayne Logan
-La ringrazio per averci messo a disposizione il suo jet
privato per il ritorno in Florida.- le dice.
-Di nulla.- risponde Donna –Avendo uno Zombie per padre, so
che difficoltà può essere trasportare su un aereo di linea un “carico” come il
vostro Golem… e poi mi farà piacere avere altra compagnia durante il volo.
Blade ha molte qualità ma non è un gran conversatore.-
Blade si
limita a rispondere con un borbottio, poi si allontana quando vede una donna di
colore che sta aprendo la porta d’ingresso della villa.
-Safron… non devi andartene così.- le dice –Mi dispiace che
non abbiamo avuto tempo di parlare, ma…-
-… ma dovevi occuparti della tua donna, lo capisco.- replica
seccamente Safron Caulder –Hai fatto un’ottima scelta, Blade: è bella, è ricca,
non potresti volere di meglio. Ora scusami: questa sera devo lavorare e non ho
molto tempo da perdere.-
-Non temi la vendetta di Lilith?-
-Credo che con il ritorno in scena di suo padre quella
vampira abbia altro per la testa che occuparsi di me. In ogni caso, so badare a
me stessa. Addio Blade.-
Detto
questo Safron esce senza guardarsi indietro.
L’uomo
biondo che entra nell’affollata sala agenti indossa un maglione girocollo rosso
e giubbotto e pantaloni in jeans. Gli occhi attenti dei poliziotti individuano
immediatamente il rigonfiamento prodotto da una pistola infilata in una fondina
ascellare ma la cosa non preoccupa minimamente l’uomo, che dopo aver dato una
rapida occhiata intorno a sé si dirige ad una scrivania dietro la quale è
seduta una donna bionda e davanti a cui sono altre due donne: una bionda dai
capelli corti ed una bruna.
-Buon pomeriggio Ispettore Fraser.- saluta il nuovo
arrivato. Il suo accento lo qualifica come americano alle orecchie di tutti i
presenti.
Kate Fraser
alza la testa e nel riconoscerlo gli chiede:
-Mister Stroud, che ci fa qui? Credevo fosse già tornato a
New York.-
-Ho cambiato idea.- risponde Simon Stroud –Non mi è andato
giù quel che mi ha fatto Lilith l’ultima volta e voglio fargliela pagare. Ho
cercato Frank Drake ma a casa sua una donna Indiana su una sedia a rotelle mi
ha detto di rivolgermi a lei per avere informazioni.-
-Capisco.- è il solo commento di Kate.
-Non ci presenti questo bel giovanotto americano?- chiede
l’altra bionda.
-Giusto…- ammette Kate -… sono stata scortese. Signore,
questo è Simon Stroud è un ex agente della C.I.A. che si è riciclato come
detective dell’occulto.-
-Come John Silence?[1] Interessante.-
commenta la donna di prima accavallando le gambe mentre gioca con un accendino
–Qual è la tua specialità: vampiri, licantropi, fantasmi?-
-Un po’ di tutto.- risponde Stroud.
Kate scuote
la testa.
-La…ehm… signora che ha appena parlato è l’ispettore
Constance Johanssen della Squadra Magia e Occulto. È irriverente e sboccata e
con altri pessimi vizi. Gli uomini con cui è stata a letto, e non sono pochi,
hanno la tendenza a morire, possibilmente in modi atroci, poco dopo essere
stati con lei.-
-Non devi farmi tutti questi complimenti, Kate cara… -
ribatte Constance -… non li merito. E comunque quella dei miei amanti è una
leggenda metropolitana: un paio sono ancora vivi… credo… e poi ci sono le
donne. Di quelle non ne è morta ancora nessuna per quanto ne so.-
Simon è un
po’ frastornato. Gli verrebbe da pensare che ci sia del vero attrito tra le due
donne o è solo una posa?
Kate Fraser
prosegue con le presentazioni:
-La signora, invece, è Miss Victoria Bentley, la nostra...uhm…
consulente in magia.-
Victoria
gli porge la mano e sorridendo gli dice:
-È un piacere conoscerla Mr. Stroud. Ho sentito parlare di
lei, ma credevo che si fosse occupato solo di mostri di origine scientifica e
non soprannaturale.-
Ho ampliato i miei orizzonti da allora, Miss Bentley.- è la
secca risposta, poi Stroud si rivolge a Kate Fraser –Adesso potrei sapere cosa
sta succedendo?-
Non ci
vuole molto per spiegargli la strana situazione legata al ritorno di Dracula ed
alla fine del racconto Simon commenta:
-Capisco il dilemma in cui vi trovate: quello che volete è
catturare Dracula vivo e annullare l’incantesimo che lo ha fatto tornare,
riportando indietro Drake e King e non sarà un’impresa facile. Ho già
affrontato un dilemma simile con Morbius e l’Uomo Lupo e so quel che dico. Se
vi serve una mano, potrei aggregarmi a voi. Non mi dispiacerebbe: dando la
caccia a Dracula, stanerei anche sua figlia, ne sono certo.-
-Digli di sì, Kate.- interviene Constance –Non ci farà male
avere un maschio in quest’unità di sole donne. Potremmo dividercelo a turno.-
-Un altro commento del genere e ti faccio degradare a
semplice Detective.- reagisce Kate, poi si rivolge a Stroud –Se il
Sovrintendente Eccles e l’Ispettore Capo Chelm non hanno obiezioni, mi sta
bene.-
-Perfetto.- commenta Stroud –Non vedo l’ora di cominciare.-
3.
Le prime ombre della sera calano su
Londra e il pipistrello vola in cerchi sempre più bassi sopra Villa Harker.
Sembra avere un attimo di esitazione poi cala con decisione verso una particolare
finestra e giunto alla sua altezza sembra scomparire.
All’interno
una leggera nebbia si condensa nella ben nota forma del Conte Dracula che si
avvicina ad un letto dove giace un bambino biondo beatamente addormentato ed
ignaro.
-Quincy.- mormora Dracula ed allunga la mano a sforare il
capo del suo ultimo discendente vivente, l’unico figlio di Frank Drake. Che sia
stato l’istinto di quest’ultimo, sepolto nel suo subconscio, a spingerlo a
venire sin qui? Di sicuro Dracula non saprebbe rispondere a questa domanda e
non ne avrebbe nemmeno il tempo perché la porta della stanza si apre ed entrano
una donna su una sedia a rotelle spinta da un uomo robusto, come lei
chiaramente di origine indiana.
-Tu!- esclama la donna –Stai lontano dal bambino, mostro!-
L’uomo
avanza nella stanza con passo deciso impugnando un paletto di frassino
-Ah… Taj Nital…- replica Dracula -… come al solito provi ad
opporti a me…- gli blocca il polso muovendosi più rapido di quanto l’occhio
possa cogliere -… e come al solito riceverai una severa lezione.-
Lo afferra
e lo solleva sopra la sua testa apprestandosi a lanciarlo contro una parete
quando la donna spinge la carrozzella verso di lui ed estrae un crocefisso
intimando:
-Fermo, Mettilo giù.-
-Non m’impressioni, donna. Tu non sei Cristiana e non credi
in ciò che rappresenta quel crocefisso, perciò non ha potere su di me.-
-Credi?- ribatte Mira Nital –Forse hai ragione, ma so cosa
vuol dire per te quelli come te questo simbolo ed è una fede sufficiente allo
scopo ed in suo nome e per il suo potere ti ripeto: lascia andare mio marito e
vattene da questa casa.-
C’è un
lungo momento di silenzio in cui la scena sembra come congelata, poi Dracula
parla:
-Ammiro il tuo coraggio, donna, ed è in suo rispetto che
farò come dici…- lentamente abbassa Taj fino al pavimento-… ma non illudetevi,
tu e tuo marito: presto Dracula tornerà a prendere ciò che è suo di diritto, è
una promessa.-
Così
dicendo il conte vampiro si muta in nebbia e pochi istanti dopo è possibile
vedere dalla finestra un pipistrello volare nella nebbia.
Mentre Taj
si rimette in piedi sua moglie si avvicina al letto dove il piccolo Quincy
Harker ancora dorme tranquillo. Dev’essere protetto da Dracula ma loro due
potranno farlo da soli?
In un certo
club di Soho Safron Caulder ha appena finito la sua performance quando uno
degli impresari le si avvicina dicendo:
-Quella signora là in fondo ti ha richiesto per uno
spettacolo privato.-
Indica una
donna dai capelli neri trattenuti da uno chignon. Indossa un elegante vestito
nero senza maniche lungo sino a poco sopra al ginocchio e scarpette con tacco
12.
-Ah… non so.- replica Safron -Non mi sento a mio agio ad
intrattenere le donne. Forse Claudine…-
L’uomo scuote la testa.
-Ha richiesto proprio te. Prevedeva le tue obiezioni ed è disposta
a pagare doppia tariffa. Secondo me è meglio se non te la fai scappare. Mi
sembra una per cui il denaro non è un problema. Se riesci a trattenerla nel
salottino per il tempo giusto ci scappano un sacco di soldi per tutti ed una
bella mancia per te, te, baby, lo sento.-
Safron
sospira. I soldi in più le fanno davvero comodo di questi tempi.
-D’accordo Bernie.- dice infine.
-Bene. Il salottino n. 1 è libero, prendi quello.-
Safron si
avvia. È praticamente nuda ma in quell’ambiente non è certo un problema. Con la
coda dell’occhio vede la donna alzarsi e seguirla con ampi passi.
La
ballerina entra nel salottino ed indica una poltrona nel centro della stanza.
-Puoi sederti lì.- dice alla cliente.
-Non sarà necessario… per ora.- risponde lei poi chiude la
porta. Il suo aspetto muta sino a divenire quello abituale di Lilith Dracula.
Safron
vorrebbe gridare ma la mano della vampira le serra la gola per poi sollevarla
senza sforzo.
-Pensavi che mi fossi dimenticata di te, stupida
sgualdrina?- dice la vampira –Vedi quanto sei stata sciocca? Io sono Lilith e
quando i tuoi antenati vagavano nelle giungle dell’Africa i miei regnavano
sull’Europa. La tua vita mi appartiene ed io ne faccio ciò che voglio.-
Lilith
spalanca la bocca e i suoi canini affilati si avvicinano al collo della
ragazza.
Belinda
Adams è una donna in carriera e per la carriera ha sacrificato affetti e
famiglia. Stasera scoprirà che forse non ne valeva la pena.
È sola
ormai nel palazzo quando esce a tarda sera. Come al solito ha lavorato sino a
tardi e… il filo dei suoi pensieri si interrompe quando vede l’uomo in piedi
davanti all’ingresso. I suoi abiti sono di foggia antiquata ma nel suo sguardo
c’è qualcosa… qualcosa di affascinante, non saprebbe definirlo altrimenti.
Apre il
portone e lui la fissa con i suoi profondi occhi magnetici. Possibile che siano
di colore diverso: uno blu ed uno castano?
-Voglio entrare.- dice l’uomo.
-Beh… non vedo cosa glielo impedisca.- gli replica Belinda
–Ma non capisco perché dovrebbe volerlo. Non c’è nessuno a quest’ora, io ero
l’ultima.-
-Tu mi farai entrare e mi porterai nel tuo ufficio.- ribatte
lui in tono perentorio.
-Io ti farò entrare e ti porterò nel mio ufficio.- ripete
lei completamente soggiogata dalla volontà di lui.
Gli fa
strada lungo l’atrio sino agli ascensori e poi sino al suo ufficio al ventesimo
piano. Quando entrano fa per accendere la luce ma lui la ferma.
-Preferisco il buio.-
Belinda
riprende di colpo il controllo di sé e chiede:
-Che… che vuoi farmi?-
-Ho sete e il tuo sangue mi nutrirà. Ora voltati, non puoi
resistere alla volontà di Dracula.-
Dracula,
come il vampiro dei film che vedeva da ragazzina. L’uomo dovrebbe essere un
pazzo, un mitomane, ma lei sente che non lo è, che dice la verità.
Contro la
sua stessa volontà Belinda si volta e vede i canini appuntiti calare sul suo
collo. Sente dolore all’inizio, poi, sorprendentemente, un’ondata di piacere,
poi non sente più nulla.
4.
La notte lascia il posto al giorno e il
Dottor Charles Seward si prepara ad una nuova giornata di lavoro come Coroner
dei Mostri come lo chiama qualcuno, un soprannome che deriva dal suo inusuale
incarico di patologo nei casi di omicidi vampirici e di altri decessi strani.
La potrebbe quasi definire un’eredità di famiglia il suo trisnonno, John Seward,
era anche lui un medico, uno psichiatra per essere esatti, e fece parte del
gruppo di uomini e donne che si oppose a Dracula durante il suo precedente
soggiorno in Inghilterra nel 1888.[2]
Oggi le famiglie Harker e Van Helsing sono state sterminate dalla vendetta di Dracula.
Rimangono solo: qualcuno dei Godalming e poi lui ed una sorella che non vede da
anni. Opporsi a Dracula non ha portato bene a nessuno di loro.
Apre la
porta e quasi inciampa sul fagotto che ingombra l’ingresso. No… non è un
fagotto, ma una donna completamente nuda… e sta gemendo. Seward si china su di
lei e la gira. Dove l’ha già vista? Ma certo… è la ragazza di colore che era a
Villa Harker quando hanno affrontato Y’Garon, la ex ragazza di Blade, se non
ricorda male. Com’è che si chiama? Non riesce a ricordarlo.
La prende tra le braccia e la solleva
portandola all’interno per poi deporla su un divano. Qui la esamina
rapidamente: ha solo ferite superficiali, qualche taglio sulle braccia e sui
seni, roba di poco conto. Le ferite importanti sono al collo, come Charles si
aspettava del resto: due piccoli fori gemelli con leggere tracce di sangue. Chi
se non un vampiro avrebbe pensato di lasciarla in quello stato proprio davanti
alla sua porta? È un avvertimento ma per cosa?
Ad un primo esame la ragazza non ha
perso molto sangue, non avrà bisogno di trasfusioni ma, al limite, di una buona
bistecca. In ogni caso sarà bene farle fare degli esami, se non altro per
escludere che i tagli le abbiano provocato infezioni o che la notte
all’addiaccio non abbia avuto altre conseguenze.
Un gemito l’avverte che la ragazza ha
di nuovo ripreso conoscenza.
-Dove sono?- chiede con un filo di voce.
-A casa mia. Io sono il Dottor Charles Seward, si ricorda di
me? Ci siamo visti a casa di Frank Drake. Miss…-
-Safron… Safron Caulder. Come… come sono arrivata qui?-
-Credo che ce l’abbia portata il vampiro che l’ha assalita.
Sa chi fosse?-
-Lilith… è stata Lilith.-
Seward è
scosso da un brivido.
La giovane
donna si chiama Angel O’Hara, è un’irlandese purosangue e della tipica) ha i tratti caratteristici: capelli rossi, occhi
verdi, carnagione lattea e uno sguardo di ingenua malizia. Se le chiedeste cosa
l’ha spinta a venire a Londra dalla natia Irlanda probabilmente vi
risponderebbe che è uno spirito irrequieto o, se fosse in vena di confidenze,
che per una madre single con un figlio in età scolare da crescere è più facile
trovare lavoro a Londra che a Cork, ma non sarebbe esattamente vero: la verità
che non osa confessare neanche a se stessa è che è stata chiamata qui da
Dracula in persona a causa dello speciale legame psichico con Lilith, la figlia
di Dracula stesso. Dopo la scomparsa di suo padre[3] Lilith
la sta usando come inconsapevole alter-ego.
Quest’oggi
è a New Scotland Yard ufficialmente per assistere ad una conferenza stampa sul
caso dell’assassino di Whitechapel ma non è alla spiegazione del Vice Commissario
addetto alle Relazioni con il Pubblico che presta davvero attenzione, quanto ai
movimenti di tre donne, due bionde ed una bruna e dell’uomo con loro.
Lo sguardo
di Angel incrocia brevemente quello dell’uomo di nome Simon Stroud e per un
attimo le sembra che anche la donna bruna la fissi in maniera strana, poi i
quattro raggiungono l’ingresso e la ragazza riporta la sua attenzione alla
conferenza stampa.
Il chiarore
del giorno lascia il posto al crepuscolo e Rachel Van Helsing si sveglia appena
in tempo per vedere gli ultimi raggi di sole svanire all’orizzonte, l’unico
sprazzo di luce che le è concesso di vedere da quando è una vampira. Dentro di
sé maledice Deacon Frost che le ha impedito di morire in pace e ancor di più
Dracula che l’ha resa una non morta, che l’ha costretta a questa parodia di
vita che, ora è sua.
A proposito
di Dracula: gli ha offerto asilo ma presto lui pretenderà molto di più e lei
dovrà prendere una decisione, dopotutto in un regno c’è posto per un solo re… o
regina.
EPILOGO
Il sonno
tarda a venire per Belinda Adams mentre si agita nel letto e le sembra che le
piccole ferite che ha al collo pulsino e brucino. Non ricorda come se le è
fatte… a dire il vero non ricorda niente della notte precedente. Ad un certo
punto deve essersi addormentata alla scrivania del suo ufficio perché è lì che
si è svegliata al mattino con quei segni sul collo ed una strana debolezza. Non
ha detto niente a nessuno di questo dopotutto che c’era da raccontare? Ora,
però, sente un turbamento indefinibile.
Improvvisamente
si alza e va alla grande finestra spalancandola per poi restare in attesa.
Contro la
luna si staglia la figura di un pipistrello che giunto davanti alla finestra si
ferma.
-Entra.- dice come in trance la ragazza.
Il
pipistrello diventa nebbia e la nebbia un uomo alto avvolto in un mantello
scuro. Belinda getta indietro la testa ed offre ancora una volta il suo collo
al morso di Dracula.
FINE CINQUANTESIMO EPISODIO
NOTA DELL’AUTORE
Ebbene sì, siamo arrivati al
cinquantesimo episodio di questa serie. Confesso che quando ho cominciato non
credevo che sarei arrivato così lontano, eppure eccoci qui e la corsa
continuerà almeno finché mi sorreggerà l’ispirazione.
Visto che
non ci sono particolari rilievi da fare, ne approfitto per un po’ di
ringraziamenti e riconoscimenti… innanzitutto a Stan Lee, che ebbe l’idea di adattare Dracula per l’Universo
Marvel, a Roy Thomas, che scrisse il
soggetto della prima storia, a Gerry
Conway, che ne scrisse i dialoghi, a Marv
Wolfman, che del Dracula Marvel ha sostanzialmente definito il mito ed al
cui taglio narrativo mi sono devotamente ispirato, e naturalmente a Gene Colan, che ha disegnato tutti i
settanta episodi della serie originale dotando il perfido conte di un look che
è diventato leggenda e che di recente, ahimè, è stato abbandonato… ma non qui
in Marvelit per fortuna.
Quanto agli
altri personaggi di questa mia saga:
Frank Drake
Creato da Roy Thomas, & Gene Colan
Rachel Van Helsing, Taj Nital, George Chelm
Creati da Archie Goodwin & Gene Colan
Blade, Lilith,
Hannibal King, Angel O’Hara, Safron Caulder, Mira Nital
Creati da Marv Wolfman & Gene Colan
Katherine
Fraser
Creata da Chris Claremont & Don Heck
Simon Garth lo Zombie e Donna Garth
Creati da Stan Lee & Bill Everett e re-immaginati da Roy Thomas, & John Buscema
Marie Laveau
Creata da Roy Thomas & Gene Colan e basata su un personaggio storico.
Victoria Bentley
Creata da Stan Lee & Steve Ditko
Il Golem, Rebecca Adamson, Jason Adamson e Wayne Logan
Creati da Len Wein & John Buscema da un’idea di Roy Thomas
Simon Stroud
Creato da Doug Moench & George Tuska
Constance Johanssen
e Albert Eccles
Creati da Warren Ellis & Terry Dodson
Y’Garon
Creato da Chris Claremont & Don Heck
Charles Seward,
Arthur Holmwood, Quincy Harker Drake, Teddy Hannigan
Sono creazioni originali del sottoscritto come ogni altro personaggio
apparso in questa storia non compreso nell’elenco di sopra
Nel
prossimo episodio: il ritorno di Dracula costringe i nostri personaggi a
schierarsi da una parte o dall’altra. Potrà Dracula essere sconfitto senza
distruggere anche Frank Drake e Hannibal King? In più cosa può accadere ad un
aereo in volo tra il Golfo del Messico ed i Caraibi? Scopritelo proprio qui.
Carlo